In questo articolo vi spieghiamo come aprire le utenze senza residenza, ovvero come diventare intestatari di un’utenza senza avere la residenza nel luogo in cui l’utenza è attiva.
Abbiamo deciso di scrivere questo articolo per completare la serie di articoli dedicati alle utenze e alle volture.
Prima di continuare però, ci teniamo a chiarire, una volta per tutte la differenza tra voltura, subentro e allacciamento.
Aprire utenze senza residenza: le differenze tra voltura, subentro e allacciamento
La prima cosa da sapere quando ci si appresta a traslocare le proprie utenze è che il contratto delle utenze di luce e gas non si può trasferire: o si disdice o si fa una voltura.
- Se nella casa in cui subentri i contatori sono attivi si richiede una voltura.
- Se nella casa in cui subentri i contatori non sono attivi si deve richiedere la riattivazione dei contatori tramite una procedura chiamata subentro.
- Se la casa in cui ci si sta per trasferire non è mai stata abitata prima, si deve richiedere l’allacciamento.
L’elemento che fa la differenza tra voltura e subentro è il contatore: se è attivo si parla di voltura, se è disattivo si parla di subentro, se non vi è contatore o se questo non è connesso alle reti di fornitura si parla di allacciamento.
La voltura è, quindi, quella pratica burocratica tramite cui si cambia l’intestatario delle utenze domestiche. Si può fare quando il contatore è attivo e il contratto è intestato al precedente inquilino.
Aprire utenze senza residenza: tutti i dettagli
Fino a qui ci siamo concentrati sullo spiegarvi che cosa sia una voltura e perché è diversa dall’allacciamento e dal subentro.
Adesso andiamo più a fondo nell’argomento e capiamo insieme come sia possibile richiedere ed ottenere una voltura senza essere residenti.
Anche se sembra strano in realtà è possibile attivare delle utenze a proprio nome in un domicilio in cui non si è residenti.
La richiesta di attivazione delle utenze non richiede l’obbligo di residenza ma è necessario dimostrare, al momento della stipula del contratto di fornitura, il regolare possesso o usufrutto dell’immobile.
La materia è regolata dal Decreto Legge del 28 marzo 2014, secondo il quale:
chiunque occupa abusivamente un immobile senza titolo non può chiedere la residenza né l’allacciamento a pubblici servizi in relazione all’immobile medesimo e gli atti emessi in violazione di tale divieto sono nulli a tutti gli effetti di legge
Da ciò ne consegue che chi non occupa abusivamente un immobile può chiedere l’allacciamento a pubblici servizi in relazione all’immobile medesimo.
Stabilito quindi il quadro giuridico entro cui possiamo muoverci capiamo insieme quale tipologia di contratto possiamo stipulare e come fare.
Aprire utenze senza residenza: come fare
La procedura per stipulare un nuovo contratto di fornitura senza essere residenti è molto simile a quella per i residenti, ovvero si tratta di fornire tutta una serie di dati all’operatore che abbiamo scelto come fornitore.
Le informazioni da comunicare sono le seguenti
- I dati dell’intestatario del contratto
- La potenza impegnata, in kW (3 kW per una classica utenza residenziale)
- La tensione di alimentazione (quasi sempre bassa tensione)
- L’indirizzo della fornitura
- Il codice POD che identifica la fornitura
- Un documento di identità valido e un recapito telefonico
- I dati del precedente intestatario
Al momento della sottoscrizione del contratto bisogna selezionare l’opzione “domestico non residente”.
Aprire utenze senza residenza: cosa comporta?
Abbiamo visto come il procedimento per effettuare una voltura non cambia a seconda se abbiamo o meno la residenza.
Ci sono però degli altri fattori da prendere in considerazione:
- per gli utenti domestici non residenti non è previsto il pagamento del canone Rai nella bolletta della luce (cifra che corrisponde a 9 euro mensili);
- per gli utenti non residenti gli oneri di sistema vengono addebitati sia in quota energia sia in quota fissa. Ciò significa che per gli utenti domestici non residenti è prevista una quota fissa maggiore rispetto ai clienti residenti.
Per ovviare a quest’ultimo problema è possibile, al momento della stipula del contratto, compilare una semplice autocertificazione in cui si dichiara l’intenzione di prendere la residenza a breve.
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