Vi state per trasferire in una casa nuova e c’è quel misto di frenesia e agitazione che rende le ultime settimane davvero concitate. Sono tante le cose a cui pensare: gli scatoloni da recuperare e riempire, decidendo cosa buttare e cosa tenere, la ditta di traslochi da contattare, capire come chiedere il permesso per l’occupazione del suolo pubblico e come fare la prima attivazione del gas.
Non sempre capita, ma può succedere che, quando ci trasferiamo in una casa nuova, questa abbia il contatore bloccato e la fornitura interrotta.
Sono tre i motivi per cui questo può accadere:
- Il trasloco in una nuova casa;
- La morosità;
- I problemi tecnici.
In questo articolo vediamo insieme come procedere alla prima attivazione del gas in caso di trasloco in una nuova casa, seguiteci!
Casa nuova e prima attivazione gas
Avete appena finito il trasloco e non vedete l’ora di inaugurare la vostra nuova vasca immergendovi in una soffice schiuma?
Perfetto ma avete controllato che il contatore sia regolarmente attivo?
Spesso, infatti, può succedere che, l’inquilino precedente abbia disdetto il suo contratto di fornitura e che, pertanto, sia stato apposto un sigillo al contatore. Per questi motivi è sempre meglio controllare e sottoscrivere un nuovo contratto di fornitura prima di traslocare, in modo che, una volta finito di spostare mobili e scatoloni vi possiate godere la vostra nuova casa senza più preoccupazioni (a parte quelle relative alle righe sui muri appena imbiancati 😉).
Come effettuare la prima attivazione del gas
Per attivare un nuovo contatore del gas che è stato chiuso dall’inquilino precedente bisogna sottoscrivere un nuovo contratto di fornitura.
Vediamo tutti i passaggi da seguire.
Scegliere e contattare il fornitore
Il primissimo passaggio è quello di scegliere il fornitore di gas. Se non sapete a quale fornitore rivolgervi potete utilizzare un comparatore di tariffe, vi aiuterà a scegliere la tariffa più in linea con le vostre esigenze.
Successivamente, dovete inviare al fornitore un modulo con la richiesta di attivazione del contatore. Solitamente i moduli sono scaricabili dal sito internet del provider: cercate la sezione “modulistica”.
Se non vi piacciono le procedure online, cercate un punto vendita del vostro fornitore vicino a casa: personale specializzato si prenderà cura della vostra richiesta.
Il modulo deve essere compilato con i seguenti dati:
- Anagrafica dell’intestatario;
- Indirizzo di fornitura;
- Categoria d’uso e tipologia di utilizzo;
- Recapiti;
- Dati catastali dell’immobile;
- Dichiarazione sostitutiva di atto notorio;
- Codice PDR.
Dedichiamo qualche riga agli ultimi tre punti dell’elenco, specificando meglio di cosa si tratta:
- Dati catastali dell’immobile, ovvero tutte quelle informazioni che identificano una determinata proprietà: il tipo di unità immobiliare, il foglio, il subalterno e la particella.
- Dichiarazione sostitutiva di atto notorio: si tratta di un titolo che attesta la proprietà dell’immobile e la sua conformità urbanistica
- Codice PDR: si tratta del codice identificativo del contatore. Si trova sulla prima pagina della bolletta e nei nuovi contatori all’interno del display.
I passaggi successivi
Una volta inviata la modulistica di cui sopra sarete contattati dal vostro fornitore di gas che vi invierà degli altri moduli da compilare e rispedire:
- Allegato H/40: conferma della richiesta di attivazione della fornitura di gas;
- Allegato I/40: attestazione di corretta esecuzione dell’impianto.
I costi
I costi dipendono dal fornitore e sono indicati nel preventivo. Solitamente si spende:
- 47 euro: se la potenza del contatore è inferiore o uguale a 35 kW;
- 60 euro: se la potenza complessiva è tra 35 kW e 350 kW;
- 70 euro: se la potenza è superiore a 350 kW.
I tempi della prima attivazione
Solitamente in 10 giorni lavorativi la procedura di attivazione del contatore ha termine.
Se vi servono altri consigli su come organizzare un trasloco o su come spendere poco traslocando leggete gli articoli che abbiamo scritto per voi.
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